giovedì 21 giugno 2012

IL RITORNO DI RIO VENTANNI DOPO. SERVIRA' A QUALCOSA?

 

Questa immagine è un'opera di una nuova caricaturista polacca di nome Pawla Kuczynskiego che sta riscuotendo molto interesse. Il perchè è palese. Le sue caricature sono molto FORTI e ci fanno riflettere su ciò che sta accadendo intorno a noi. La Kuczynskiego (classe 1976)  ha raggiunto un record di riconoscimenti in concorsi internazionali.

 

 

Rio+20 è l'occasione (forse l'ultima a livello globale, perchè temo che l'infittirsi delle problematiche economiche e finanziarie ci porterà all'isolamento, ovvero Europa chiusa in se stessa, USA e Cina pure, ecc.) per  ripensare la modalità di sfruttamento delle risorse naturali di questo unico Pianeta a nostra disposizione.


Tra i ventanni che separano i due RIO, la popolazione della Terra è cresciuta da 5,4 miliardi nel 1992 a più di 7 miliardi di oggi - un salto di quasi il 30%. Ciò ha avuto un effetto trainante sull'uso globale delle risorse naturali, in tandem con l'aumento dei livelli di consumo pro capite.


Anche se le emissioni di gas a effetto serra sono diminuite in Europa, a livello globale sono cresciute di da circa un terzo più di 20 anni, e il numero di tonnellate di risorse naturali estratte è cresciuta della medesima quantità nello stesso periodo. Queste cifre mascherano le disuguaglianze enormi presenti nel Pianeta - l'uso delle risorse pro capite e le emissioni sono molte volte più alte in alcuni paesi rispetto ad altri.


Ci sono molte persone che criticano l'attuale modello economico che si fonda sullo sfruttamento sempre più intensivo delle risorse naturali, mentre i materiali e la capacità del pianeta di assorbire i rifiuti sono limitate (concetto della SOSTENIBILITA' che deriva dalle scienze naturali: la capacità di rigenerarsi).

 

Jacqueline McGlade, direttore esecutivo dell'Agenzia Europea per l'Ambiente, ha dichiarato:

"Il modello economico attuale si sta dirigendo verso l'obsolescenza, e la sua obsolescenza è ancora più evidente se vogliamo migliorare le condizioni di vita e le opportunità per le persone più povere, mentre quel miliardo ricco del pianeta continua chiedere più cose. Rio 20 ci dà l'opportunità di iniziare a costruire una economia inclusiva verde, che avvantaggia sia le persone che l'ambiente. "

 

A Rio, i capi di stato discuteranno gli obiettivi globali per indicatori di sostenibilità, per aiutare il passaggio verso un'economia verde. Si spera inoltre che la conferenza sarà il punto di partenza per una nuova cooperazione tra gli Stati, il settore privato, le organizzazioni internazionali e società civile.


Domenica 17 giugno, l'AEA (Agenzia Europea per l'Ambiente) ha presentato un nuovo film, "Planet RE: think", che racconta la storia dell'USO INSOSTENIBILE DELLE RISORSE. Il documentario mostra la VERA NATURA GLOBALE DEL PROBLEMA, dalle devastanti miniere per l'ambiente  in Canada, al riciclaggio di rifiuti elettronici in India, che danneggia la salute dei lavoratori. Il lungometraggio include anche esempi positivi di politiche di 'green economy' e modelli di business, dall'Ecuador al Sud Africa.


Per chi interessato qui si trova la prima edizione di questo progetto:

 

 

 

Non vorrei essere pessimista, ma da un articolo di Greenreport leggo che invece:

La strategia principale della Basd (l'ultima organizzazione della avidità globale rappresentata delle multinazionali del petrolio e del chimico n.d.r.) da Rio+10 a Rio+20 è stata quella del greenwashing delle principali attività delle grandi imprese che ne fanno parte e che hanno gravi ripercussioni ambientali e sociali in settori come il petrolio, l'estrazione mineraria o i prodotti chimici. La strategia è quella del divide et impera, anche attraverso il dialogo e le partnership con alcune Organizzazioni non governative "responsabili", mentre le Ong più critiche vengono screditate perché non vogliono collaborate con le grandi imprese. Questa strategia permette alle multinazionali ed alle loro filiali di non abbandonare attività che hanno forti impatti ambientali, sociali e sui diritti umani e che contraddicono la loro retorica di facciata sullo sviluppo sostenibile.

 

 

 

giovedì 7 giugno 2012

CAMBIAMENTO DI STATO



Stato non come Nazione ma come forma dell'Essere. Tanto per precisare.

Un articolo su NATURE  pubblicato oggi,  scritto da un gruppo di 18 scienziati provenienti dal Cile, Canada, Finlandia, Regno Unito, Spagna, Stati Uniti, spiega che gli ecosistemi della Terra potrebbero raggiungere un punto di non ritorno, con conseguente rapido collasso irreversibile in meno di 50 anni.

L'articolo sostiene che le attività antropiche, come il consumo di energia e la trasformazione diffusa della superficie terrestre per edificazioni e agricoltura, stanno spingendo il Pianeta verso una soglia critica che porterà a un "CAMBIAMENTO DI STATO", non dissimile dalla transizione della ultima glaciazione avvenuta circa 12.000 anni fa.

Tale spostamento creerebbe una nuova condizione di normalità per l'intero Pianeta, con una nuova gamma di temperature, un nuovo livello degli oceani ed estinzioni di specie largamente diffuse, risultanti da una modalità di vita completamente nuova.

 E non sarebbe necessariamente da un luogo confortevole per gli esseri umani.

Il Pianeta ha avuto un lungo periodo di condizioni favorevoli alla vita antropica, siamo evoluti dalle selci alla passeggiata sulla Luna.
E' stato il passaggio dalla glaciazione all'attuale cllima temperato che ha permesso agli esseri umani di prosperare per gli ultimi 1.000 anni.

Tuttavia il cambiamento che stiamo vivendo oggi è molto, molto più veloce, con ordini di grandezza più veloci.

Il prossimo cambiamento di stato globale sarà estremamente dannoso per le nostre civiltà e una volta superata una soglia, si indurrà un cambiamento di stato a livello planetario e non si potrà più tornare indietro. Anche se il genere umano cercherà di invertire gli effetti della nostra civiltà sull'atmosfera, sul livello degli oceani e sulla composizione delle reti trofiche del Mondo, la Terra non potrà tornare allo stato precedente, perchè la Terra non ha alcun ricordo del vecchio stato.

Gli esseri umani hanno trasformato circa il 43% della superficie della Terra e hanno aumentato la concentrazione di anidride carbonica nell'atmosfera di circa il 30% rispetto al periodo pre-industriale.

Lo studio prevede che all'anno 2062 l'umanità trasformerà circa il 50% della Terra.

Secondo alcune modellizzazioni matematiche si ottiene il punto di svolta attorno al 50%, poco più, poco meno. E l'effetto sarà come una enorme pandemia di influenza che spazierà in tutto il Mondo.
 
Il gruppo di studiosi si è riunito per due giorni di sessione di brainstorming presso la University of California Berkeley circa due anni fa, per discutere come far fronte al tasso di variazione degli ecosistemi terrestri. Mettere insieme le discipline biologiche con i paleontologi e i matematici ha creato una sinergia sorprendente che ha dato come risultato degli utili modelli predittivi.

I paleontologi ed i matematici hanno cercato di capire dove si trovavano i punti di non ritorno nel passato, per prevedere e poi capire da quello che sta succedendo adesso, se siamo vicini a una soglia di transizione di stato.
 
E' stato evidenziato uno sconcertante risultato tra le prove in esame, ovvero che la Terra non sta seguendo il suo normale ciclo clima storico dei periodi glaciali e inter-glaciale, ma virando in una direzione nuova.

I determinanti del passato per la modellizzazione glaciale e interglaciale erano esterni,  mentre adesso i determinanti che ci stanno spingendo verso una soglia di transizione siano NOI ANTROPI.

Ora stiamo facendo tutto noi, mettendo tutto questa anidride carbonica nell'atmosfera e modificando (sigillando, impermeabilizzando e inquinando) la superficie terrestre.
 
Ci stiamo suicidando.

lunedì 4 giugno 2012

MUCCHE CON LA PISTOLA



Questo video è molto interessante perchè può far riflettere tutti noi, tontoloni, onesti e dotati di buon senso.
Noi che pazientiamo le altrui aggressività e irregolarità, noi che comprendiamo più di quanto siamo compresi, noi "cittadini comuni", come dicono i media, televisivi e non. Noi che siamo i bancomat e la ciccia di questo sistema che sta traballando vistosamente.

Per i pigri e non anglofili, traduco in sintesi il contenuto della bella canzoncina bovina.

Sebbene nessuno si aspettasse che da una razza così mansueta potesse nascere un grande guru, ecco che un vitellino magro si arrabbia della inanità dei suoi concittadini bovini placidi, dall'aspetto così stupido e che non si divertono mai, e dopo aver letto nel bosco Che Guevara e Mao Tse Tongue (bellissimo calambeur), li incita alla rivolta, al non accettare il fatto di dover vivere solo per diventare hamburger.

Gli parla di Giustizia, ma loro non si smuovono. Si sente emarginato, fuori dal gregge, le mucche sono depresse.
Ma lui insiste che devono combattere, sfuggire o morire.
E allora cominciano ad ascoltarlo.

Ma viene catturato e rinchiuso e trasportato con un camion al suo destino fatale. Ma nessuno poteva sospettare che uno scheletrico vitello potesse nascondere un UZI.

Mucche con la pistola.

Arrivano i macellai con il pungolo elettrico da infilzargli nella coscia, ma lui reagisce, scalcia  e li acceca con la pipì, instaura un lotta, rimbalza su un trattore ed esce dalla porta. Del carburante infiammabile si riversa sul pavimento e scatena un incendio al macello e le mucche allora corrono fuori. Allora il guru prende un megafono e salta su un cumulo di fieno e comincia a urlare "Noi siamo bovini errabondi e liberi di correre!".

Ed ecco formato un esercito di bovini che urlano "Dobbiamo combattere per la libertà dei bovini e tenere alta la nostra testona!" "Dobbiamo correre libere com il bufalo (la canzone è country) o morire!"

Escono alla rinfusa rompendo i cancelli, rovesciano un trasporto di latte e bruciano tutto il cibo.

LE MUCCHE ADESSO SI DIVERTONO. Sessanta auto della polizia vengono accumulate in una pila, completamente coperte dal letame. Fumo nero all'orizzonte oscuro il giorno, dodici Mac donalds sono stati bruciati.
L'esercito bovino di liberazione avanza.

Ma il presidente (Bush) è stufo e si incazza.

"Questo UPPITY CATTLE (presuntuoso bestiame...noi insomma) mi ha stufato è tempo di maniere forti!"

I media gongolano, la gente tira sospiri di sollievo, il Presidente ha ordinato a 10.000 poliziotti di prendere e uccidere tutti i bovini vagabondi e di regalare hamburger ai bambini. E così accade.

Sembra tutto finito, ma all'orizzonte dei consumatori si sente un rombo assordante.

Gli elicotteri dei polli.


E qui aggiungo un link a questo post di Sergio Di Cori Modigliani, molto ben fatto secondo me e dal titolo significativo di " Meglio Beppe Grillo che il suicidio".